IL CAMMINO DEL CUORE
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Entra ne “Il Cammino del Cuore”. È l’itinerario di formazione della Rete Mondiale di Preghiera del Papa, che invita il nostro cuore a stare più vicini al Cuore di Gesù, per configurarlo con i suoi sentimenti, desideri, e aneliti. Essere amici di Gesù, profondamente uniti a Lui, percependo la sua gioia e sofferenza per il mondo, ci conduce a impegnarci con lui per le sfide dell’umanità e della missione della Chiesa, presenti nelle intenzioni di preghiera del Papa. In modo tale che questo itinerario ci trasformi ogni giorno in apostoli della preghiera, e in discepoli missionari, per una missione di compassione per il mondo.
Ulteriori informazioni qui: https://www.popesprayer.va/it/cammino-del-cuore/
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In principio, L'amore
- Ti ho amato di amore eterno. (Geremia 31,3).
- Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi per il figlio delle sue viscere? Anche se queste donne si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai. Ecco, ti ho disegnato sulle palme delle mie mani… (Isaia 49,15)
- In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio… (1Gv 4,10)
- In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo… (Ef 1,4)
- Né potenze, né altezza né profondità, né alcun'altra creatura potrà mai separarci dall'amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore. (Rm 8,39)
La Parola che fonda la nostra vita di fede è l’amore eterno del Padre. Ciò che desidera dirci ogni giorno, e che si manifesta in tutto ciò che fa per noi, è: “Dio è amore” (1Gv 4,8). È la sua natura, e non può non amarci. L’AMORE è il suo modo di guardarci incessantemente e di accompagnarci, in qualsiasi condizione della nostra vita, e anche se siamo stati separati da Lui per il peccato. Il suo amore è incondizionato ed eterno. È il principio e il fondamento
del nostro cammino spirituale, poiché la nostra vita comincia grazie al suo amore, è da lui sostenuta e sarà un giorno accolta in lui. Riconoscere il suo amore ci spinge a corrispondergli. -
Il cuore umano, inquieto e bisognoso
- O Dio, tu sei il mio Dio, all’aurora ti cerco, di te ha sete l’anima mia, a te anela la mia carne, come terra deserta, arida senz’acqua. (Sal 63,1)
- Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce (Sal 130,1)
- Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli. (Mat 5,3)
- Dove mai ti celasti, qui lasciando il mio cuore tramortito? (S. Giovanni della Croce, Cantico Spirituale)
- Ci hai fatti per te, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. (S. Agostino, Le Confessioni)
Noi aspiriamo alla felicità e la cerchiamo in tantissimi modi. Riceviamo da Dio il dono di amare di vivere con generosità. Tuttavia facciamo spesso l’esperienza di essere poveri e disorientati, tra frustrazioni e desideri profondi, incapaci di risolvere le nostre crisi personali e trovare la pace interiore. Proponiamo qui un itinerario di fede, di preghiera e di vita, per tutti coloro che sono in ricerca interiore, che avvertono la loro sete spirituale e desiderano accogliere Gesù Cristo nel proprio cuore. È il cammino dei piccoli, la cui debolezza e vulnerabilità non sono un ostacolo, ma piuttosto la migliore risorsa per incontrare un Dio che si rende vicino al povero.
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In un mondo scoraggiato
- Perché il mio popolo ha commesso due iniquità: essi hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua (Ger 2,13)
- Allora andranno errando da un mare all'altro e vagheranno da settentrione a oriente, per cercare la parola del Signore, ma non la troveranno. (Am 8,12)
- Svegliati, perché dormi, Signore? Destati, non ci respingere per sempre.2Perché nascondi il tuo volto, dimentichi la nostra miseria e oppressione? (Sal 44,23-24)
- Venne fra la sua gente ma i suoi non l’hanno accolto. (Gv 1,11)
Contempliamo con ammirazione la bellezza del nostro mondo e le grandi gesta compiute dall’umanità nel corso della storia. Ma il mondo che abitiamo è anche ferito da dolorose contraddizioni che provocano morte e distruzione. La vita e l’amore sono spesso soffocati dalla violenza e dall’egoismo. I deboli e vulnerabili soffrono l’aggressione dei potenti, le risorse naturali vengono saccheggiate, generando tristezza e solitudine. Ci siamo allontanati dai sentieri dell’amore di Dio e dal suo progetto per l’umanità.
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Il Padre manda suo figlio per salvarci
- Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? (Isaia 43,19)
- Il Signore disse: “"Ho osservato la miseria del mio popolo in Egitto e ho udito il suo grido a causa dei suoi sorveglianti; conosco infatti le sue sofferenze. 8Sono sceso per liberarlo dalla mano dell'Egitto (Es 3,7-8)
- Ad Èfraim io insegnavo a camminare… Io li traevo con legami di bontà, con vincoli d'amore. (Os 11,3-4)
- È stato Dio infatti a riconciliare a sé il mondo in Cristo, non imputando agli uomini le loro colpe e affidando a noi la parola della riconciliazione. (2Cor 5,19)
- Lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza… (Rm 8,26)
- Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito… (Gv 3,16)
- Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto. (Lc 19,10)
Il Padre non ci ha abbandonati in questo mondo scoraggiato. Ci ha parlato del suo amore nei tempi antichi molte volte e in diversi modi per mezzo dei profeti, e nell’ultima era, in cui ci troviamo, per mezzo del Figlio che si è fatto uomo, Gesù il Cristo (cf. Eb 1,1-2). In Lui, il Padre ha unito la nostra storia alla sua per guarire la nostra umanità ferita e restaurare la Creazione. In Lui, l’amore ardente di Dio ci viene incontro, deciso a salvarci. Con Lui, impariamo a riconoscere lo Spirito di Dio che agisce nel nostro mondo, facendo nascere qualcosa di nuovo, anche in mezzo alle sofferenze e alle difficoltà.
In Lui, il Padre ha unito la nostra storia alla sua storia per restaurare la creazione e guarire la nostra umanità ferita. In Lui, che ha dato la sua vita per noi e che il Padre ha risorto dai morti, ha perdonato i nostri peccati. In Lui l’amore appassionato di Dio viene avanti, determinato a salvarci. Con Lui impariamo a riconoscere lo Spirito di Dio che opera in questo mondo, portando avanti qualcosa di nuovo, anche nel mezzo della sofferenza e delle difficoltà. -
Lui ci chiama suoi amici
- Non temere, perché io ti ho riscattato, ti ho chiamato per nome: tu mi appartieni. Perché tu sei prezioso ai miei occhi, perché sei degno di stima e io ti amo. (Is 43,1 y 4)
- Salì poi sul monte, chiamò a sé quelli che egli volle ed essi andarono da lui. Ne costituì Dodici che stessero con lui… (Mc 3,13-14)
- Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre l'ho fatto conoscere a voi… (Gv 15,15)
- Pietro allora, voltatosi, vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, quello che nella cena si era trovato al suo fianco (Gv 21,20)
- Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo. (Mt28,20)
- Perciò può salvare perfettamente quelli che per mezzo di lui si accostano a Dio, essendo egli sempre vivo per intercedere a loro favore... (Eb 7,25)
Gesù Cristo ci chiama suoi amici e ci invita a un’alleanza d’amore personale, intima e affettiva con lui. È sempre vivo, pronto a intercedere per noi, agendo con determinazione per attirarci a sé, perché siamo preziosi ai suoi occhi. La nostra amicizia con Lui ci porta a guardare con i suoi occhi, a patire le sue sofferenze e gioire delle sue gioie, e a offrire la nostra persona per lavorare con lui al servizio dei nostri fratelli e sorelle. Lui è sempre con noi, ogni giorno, sino alla fine del mondo.
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Cristo dimora in noi
- In quel giorno voi saprete che io sono nel Padre e voi in me e io in voi. (Gv14,20)
- ...Noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. (Gv 14,23)
- Rimanete in me e io in voi… Come il Padre ha amato me, così anch’io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. (Gv 15, 4 e 9)
- Non sono più io che vivo, ma Cristo vive in me (Gal 2,20)
- Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? (1 Cor 3,16)
- Quanto a voi, tutto ciò che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quel che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre. (1Gv 2,24)
- Che il Cristo abiti per la fede nei vostri cuori… (Ef 3,17)
- Riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine… (2 Cor 3,18)
Nella sovrabbondanza del suo amore per noi, Dio desidera abitare nei nostri cuori. È la promessa sorprendente che il Cristo fece ai suoi amici prima di morire. Dio vuole stabilire la sua dimora in ognuno di noi. S. Paolo ne dà testimonianza, dicendo che non è più lui che vive, ma il Cristo che vive in lui (Gal 2,20). È verso quest’ultimo orizzonte che lo spirito desidera condurre il cristiano: una identificazione totale con il Cristo, corpo, anima e Spirito. Questo è ciò che desideriamo e per cui preghiamo ogni giorno, con un cuore di povero, sapendo che raggiungere il Cristo non sarà mai il frutto dei nostri sforzi. Noi crediamo che questa identificazione con Cristo ci è donata in modo privilegiato attraverso l’Eucaristia. Lui stesso viene da noi nel suo Corpo e nel suo Sangue, e ci trasforma interiormente secondo il suo Cuore, affinché possiamo essere e agire come Lui.
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Con lui offriamo la nostra vita
- Questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri…nella sua povertà, vi ha messo tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere. (Mc 12,43-44)
- Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: "Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me". (Lc 22,19)
- Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto. (Lc 1,38)
- Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, ad offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. (Rm 12,1)
- Ecco, io vengo a fare la tua volontà. Con ciò stesso egli abolisce il primo sacrificio per stabilirne uno nuovo (Eb 10,9)
- Prendi, o Signore, e accetta tutta la mia libertà, la mia memoria, il mio intelletto, la mia volontà, tutto quello che ho e possiedo. Tu me lo hai dato; a te, Signore, lo ridono. Tutto è tuo: tutto disponi secondo la tua piena volontà. Dammi il tuo amore e la tua grazia, e questo solo mi basta". (Sant’Ignazio, Esercizi Spirituali 234)
Unire la nostra vita a Cristo ci dovrebbe portare a donare la nostra vita per gli altri come ha fatto lui. Ci fa scoprire che, nonostante le nostre povertà e i nostri limiti, la nostra vita è utile per gli altri. Il fatto di saperci amati, scelti e abitati da lui ci dona una dignità e ci riempie di gratitudine. Di fronte a tanti benefici ricevuti non possiamo rispondere che offrendo la nostra vita nella disponibilità alla sua missione. Noi la offriamo reagendo contro il nostro egoismo e la pigrizia, che spesso fanno ostacolo al desiderio di Dio in noi. Il Signore ci invita a donargli il nostro “si” con generosità, come fece Maria di Nazareth. Non vuole salvarci né cambiare il mondo senza di noi. Anche se l’offerta della nostra disponibilità può sembrarci poca cosa, è utile agli altri, perché il Padre associa questa offerta alla vita e al Cuore del suo Figlio, che si dona per noi sulla croce. Associati a Gesù ci facciamo più vicini alle sofferenze del mondo e cerchiamo di rispondervi come lui. Esprimiamo al Padre la nostra disponibilità attraverso una preghiera e un’offerta quotidiana. Supplichiamo lo Spirito Santo con umiltà di non essere un ostacolo alla sua azione. Riceviamo dalla celebrazione dell’Eucaristia in modo del tutto speciale, ispirazione e nutrimento riconoscendo il dono perfetto del Cristo al Padre, modello della nostra vita offerta.
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Una missione di compassione
- Mi ha mandato a portare il lieto annunzio ai miseri, a fasciare le piaghe dei cuori spezzati. (Is 61,1)
- Non distogliere mai lo sguardo dal povero, così non si leverà da te lo sguardo di Dio. (Tb 4,7)
- Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù (Fil 2,5)
- Mosso a compassione, stese la mano, lo toccò e gli disse: "Lo voglio, guarisci! (Mc 1,41)
- Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l'unzione, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio… (Lc 4,18)
- … Il primo preludio consiste nel richiamare il soggetto (storia) della contemplazione: le tre Persone divine osservano tutta la superficie ricurva del mondo popolato di uomini […] Primo punto: vedo le persone, le une e le altre. Primo, vedo gli abitanti della terra, così diversi sia nelle vesti sia negli atteggiamenti: alcuni bianchi e altri neri, alcuni in pace e altri in guerra, alcuni che piangono e altri che ridono, alcuni sani e altri malati, alcuni che nascono e altri che muoiono, e così via. (Sant’Ignazio, Esercizi Spirituali 102 e 106)
Dio, il Padre di Gesù e Padre nostro, vuole manifestare la sua compassione nel mondo attraverso di noi, suoi discepoli. Siamo invitati a guardare l’umanità come lui, e ad agire con i sentimenti del Cuore di Gesù. Siamo inviati con lui alle periferie dell’esistenza umana, in vari modi, dove uomini e donne soffrono ingiustizia, per contribuire a sostenere e guarire quelli che hanno il cuore spezzato. Anche se siamo limitati dalla malattia o deboli fisicamente, e anche se ci sentiamo incapaci di cambiare le strutture ingiuste della società, partecipiamo alla sua missione facendo nostre la compassione e l’attenzione a tutti i nostri fratelli e sorelle. Dal momento che noi stessi abbiamo beneficiato della compassione di Dio, possiamo dimostrala agli altri. È la nostra risposta al suo amore per noi (è il significato di “riparazione”). Andiamo al di là dei confini visibili della Chiesa, perché dove è la compassione, lì è lo Spirito di Dio. Ci uniamo spiritualmente a tutti coloro che nelle diverse culture e tradizioni religiose, sono docili a questo Spirito e solleciti per alleviare le sofferenze dei più deboli. -
Una rete mondiale di preghiera e di servizio attenta ai bisogni dell’umanità
- Per amore di Sion non tacerò, per amore di Gerusalemme non mi darò pace, finché non sorga come stella la sua giustizia e la sua salvezza non risplenda come lampada. (Is 62, 1.6-7)
- Abramo gli si avvicinò e gli disse: "Davvero sterminerai il giusto con l'empio? Forse vi sono cinquanta giusti nella città: […] Rispose il Signore: "Se a Sòdoma troverò cinquanta [o quaranta, o trenta, o venti o dieci] giusti nell'ambito della città, per riguardo a loro perdonerò a tutta la città". (Gn 18,23-32)
- Tutti questi erano assidui e concordi nella preghiera, insieme con alcune donne e con Maria, la madre di Gesù e con i fratelli di lui. (At 1,14)
- Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale, per un sacerdozio santo, per offrire sacrifici spirituali graditi a Dio, per mezzo di Gesù Cristo. (1P 2,5)
- Dopo questi fatti il Signore designò altri settantadue discepoli e li inviò a due a due avanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. (Lc 10,1)
- Gesù disse loro di nuovo: "Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi". (Gv 20,21)